«È contento il Gerola della mia epistola cretense?»
Questa è una delle domande che Giosuè Carducci rivolse in una sua missiva del 9 Agosto del 1905 alla contessa Silvia Pasolini Zanelli.
Il poeta aveva incontrato personalmente l’archeologo di Rovereto in più di un’occasione, presso il museo di Bassano (fig. 1) e nella casa della contessa Baroni e del senatore Pasolini. Qui si erano anche intrattenuti al gioco delle carte e, stando a quanto riferito da Gerola, l’archeologo dovette ricorrere “al sotterfugio di giocar male” per lasciar vincere l’ormai anziano poeta. Nacque, comunque, un rapporto di reciproca stima, tant’è che Gerola volle omaggiare Carducci con una copia del primo volume dei suoi Monumenti Veneti.
Sebbene non fosse «competente giudice» nella valutazione dell’opera, il poeta fu molto colpito dalla «pietà della gente veneta» nel voler preservare la propria memoria storica e artistica sull’isola greca. Il Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, difatti, nel 1899 aveva incaricato l’archeologo Giuseppe Gerola di documentare e studiare le vestigia veneziane ancora superstiti nell’ex Regno di Candia. Per i due anni seguenti, dal 1900 al 1902, lo studioso svolse le sue ricognizioni sull’isola per portare a termine un’opera di ricerca pionieristica per i tempi e fu parte integrante e attiva della Missione Archeologica Italiana a Creta (figg. 2, 3).
Sarebbe superfluo commentare le parole di Carducci e toglieremmo importanza al messaggio di stima e incoraggiamento da lui espresso, per cui riportiamo integralmente il testo della lettera indirizzata a Giuseppe Gerola.
Madesimo, Villa Adele
27 Giugno 1905
Caro Professore,
Venezia saviamente resse, fortemente difese, dottamente illustra le sue conquiste civili. Ne è una prova questo primo volume dei “Monumenti Veneti dell’Isola di Creta”; con quanta preparazione, con quanta esattezza, con quanta alacrità condotto! Spiacemi che mi manca affatto la competenza per parlare all’Italia di tal lavoro e della bravura irredenta che vi si mostra così ardente rievocatrice delle nostre glorie e benemerenze.
Bravo Signor Gerola, seguiti così.
Suo affezionatissimo, Giosuè Carducci.
Bibliografia
Carducci G., Da un carteggio inedito di Giosuè Carducci, Bologna 1907;
Rizzi B., “Due lettere del Carducci a Giuseppe Gerola”, in Studi Trentini di Scienze Storiche 36 (1957), 139-141;
Ninz E., L’archivio personale di Giuseppe Gerola presso la Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento: 1890-1938, tesi di laurea Università degli Studi di Trento (a.a. 2007-2008).