Di nuovo al lavoro!
Il 30 luglio è ripresa l’attività sul campo del “Progetto Festòs”, la missione italo-greca condotta insieme all’Eforia di Heraklion sotto l’egida della Scuola Archeologica Italiana di Atene. Siamo ormai giunti alla nona campagna che chiuderà il prossimo 20 settembre. Alla missione 2016 parteciperanno docenti e allievi delle Università di Salerno, di Roma “La Sapienza” e di Catania ma accoglierà anche studenti di altre università europee.
Il programma 2016 prevede indagini geofisiche all’interno del perimetro della città ellenistica finalizzate allo studio dell’impianto urbano di Festòs e poi indagini più specifiche (pulizie e studi delle stratigrafie) nelle località di Haghia Photinì, sulle pendici nord della collina del Palazzo, e a Chalara, sulle pendici orientali.
Si tratta di due settori di scavo fisicamente separati dall’area del Palazzo, ma che un tempo facevano parte integrante dell’insediamento di Festòs. In entrambe le aree, che attendono di essere pubblicate in maniera integrale, sono presenti strutture e documenti materiali risalenti ad un arco cronologico che va dal neolitico alla fase veneziana. A Chalara, in particolare, si riesce a leggere con chiarezza parte del tessuto urbano della città ellenistica di Festòs con le sue strade, le case e gli edifici pubblici, quasi un “assaggio” di quello che giace ancora sotto il leggero mantello di terra che ricopre il grande pianoro (circa 60 ettari di superficie) posto immediatamente a Nord del paese di Haghios Ioannis.
Le ricerche condotte dal Progetto Festòs in questi ultimi anni hanno consentito di leggere l’articolazione urbana, di riconoscere l’acropoli e di definire i limiti delle fortificazioni nonché di distinguerne le aree funerarie.
Sotto le rovine ellenistiche, giacciono i poderosi resti dell’insediamento minoico, quello che ha nel palazzo il suo monumento più visibile e maestoso, ma che si estendeva, al pari della città ellenistica, su tutta l’area compresa tra il palazzo stesso e il moderno paese di Haghios Ioannis.
Pian piano dal terreno emerge la millenaria storia della città di Festòs, una storia che si articola su più di cinquanta secoli, dal neolitico all’epoca veneziana.
Ad Haghia Photinì e a Chalara effettueremo accurate pulizie delle strutture e delle stratigrafie a lungo esposte con l’obiettivo di ristudiarne le fasi e predisporre un programma di restauri e – speriamo – di messa in valore di due importanti aree archeologiche di Festòs.
Anche quest’anno la missione è finanziata dall’Università di Salerno (Ateneo e Dipartimento), dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dalla Sapienza – Università di Roma, da un finanziamento INSTAP e dall’Associazione “Gli amici di Minosse e Radamente” presieduta da Lucio Andrioli.
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