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Il termine “cretula” fu coniato da Cicerone (lat. cretulae) per designare la sigillatura in creta di una lettera.

Ma cosa sono le cretule nel mondo Egeo?

Si tratta di masserelle di argilla su cui si venivano apposte una o più impronte di sigillo, nonché, all’occorrenza, anche alcune informazioni scritte. Va detto che le cretule non sono un’invenzione egea, giacché le prime a fare la loro comparsa furono quelle vicino-orientali e anatoliche, nel VII millennio a.C. ca: venivano applicate su contenitori di vario genere, cavicchi delle porte o su tessuti posti a copertura delle giare al fine di sigillarle.

Ora, se la funzione era senz’altro pratica, la presenza del sigillo, il cui proprietario era ovviamente noto alle comunità di riferimento, conferiva ad esse anche il valore di autenticazione dell’operazione eseguita o della transazione di cui erano il prodotto: un sistema di controllo e gestione così semplice e funzionale da renderle indispensabili nel sistema di organizzazione dei beni in transito fin dal IV millennio a.C. Si svilupparono persino dei veri e propri archivi, dove le cretule, una volta cessata la loro funzione attiva, venivano conservate a testimonianza delle complesse operazioni eseguite.

Per quel che riguarda il mondo Egeo, le cretule fecero la loro comparsa più tardi, nel corso del III millennio a.C., dapprima sul continente greco, e quindi a Creta. Tra gli archivi di cretule rinvenuti nell’isola spicca in particolare proprio quello di Festòs, di epoca Protopalaziale, che ne conta più di 6.700.

Con l’invenzione della scrittura, che a Creta si delinea proprio in questa fase, le cretule si arricchiscono anche di questo preziosissimo veicolo di informazione: i testi ivi incisi (che iniziano ad essere sistematici a partire dalla fase Neopalaziale, tra il 1600 e il 1450 a.C.) erano per lo più molto brevi, ma nonostante ciò furono in grado di ampliare enormemente la versatilità di questo strumento di controllo che, a questo punto, oltre a testimoniare, per mezzo del sigillo, la “presenza” di un preciso attore nella transazione, divenne anche supporto atto ad indicare il bene sigillato e/o la transazione stessa di cui erano diretto prodotto. In altri termini, divennero documenti ufficiali e autenticati nel pieno senso della parola, onde la necessità di conservarli in appositi archivi.

Nel corso dei secoli, dal loro primo utilizzo sino all’epoca micenea, esse mutarono spesso sia nella forma sia nelle funzioni, come testimoniato dalla sorprendente varietà di forme con cui ci sono giunte. Si può desumere, tuttavia, che nel momento del loro maggior utilizzo, corrispondente alla fase Neopalaziale, a seconda della forma, potesse essere facile, da parte del funzionario di palazzo, riconoscere immediatamente la tipologia di transazione registrata, andando così a rappresentare e certificare non solo operazioni “semplici”, ma anche transazioni complesse, formalizzandone gli specifici passaggi amministrativi.

Inoltre, le cretule costituiscono altresì un importantissimo strumento per l’indagine iconografica; la glittica, ossia lo studio dei sigilli che le produssero, infatti, costituisce la più importante risorsa per lo studio dei motivi artistici egei. Al riguardo, particolarmente ricco si rivela il repertorio iconografico dell’epoca Neopalaziale, “l’epoca d’oro” della civiltà minoica: animali terrestri e marini, figure umane, siano esse mortali, divine o ibride, e creature fantastiche, di importazione dal Vicino Oriente, poi caratterizzatesi come rielaborazioni puramente egee…

Se siete curiosi di approfondire questo argomento, leggete il testo completo del poster “Un fondamentale strumento di comunicazione: la cretula”, a cura di Serena Nicolì ed edito in occasione della mostra “All’alba della scrittura: le prime forme di amministrazione contabile nel mondo egeo” (aprile-giugno 2023, Museo dell’Arte Classica, La Sapienza di Roma).

 

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Riferimenti bibliografici: 

  • Crowley J. 2013, The Iconography of Aegean Seals (Aegaeum 34), Leuven.
  • Dionisio G. – Jasink A.M. – Weingarten J. 2013, Minoan Cushion Seals. Innovation in Form, Style and Use in Bronze Age Glyptic, Rome.
  • Hallager E. 2000, «The Hanging Nodules and their inscriptions», in M. Perna (ed.), Administrative Documents in the Aegean and their Near Eastern counterparts: Proceedings of the International Colloquium (Naples, February 29 – March 2 1996), Roma, pp. 251-260.
  • Krzyskowska O. 2005, Seals and sealings: an introduction, London.
  • Negri M. 2002-2003, «Le Cretule di Haghia Triada nel Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”», in Bullettino di Paletnologia Italiana, 93-94, Roma, pp. 97-101.
  • Perna M. 2016, «La Nascita dell’Amministrazione nell’Egeo», in M. Del Freo – M. Perna (a cura di), Manuale di epigrafia micenea. Introduzione allo studio dei testi in lineare B, vol. I , Padova, pp. 55-62.

 

 

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