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Il VII sec. a.C. è noto come il periodo in cui nasce la scultura monumentale a tutto tondo: in particolare a Creta assistiamo allo sviluppo della cosiddetta scultura dedalica, dal nome del mitologico Dedalo, scultore e architetto del celebre labirinto.  

Come abbiamo avuto già modo di mostrarvi nel caso degli Sphyrelata di Dreros, gli elementi tipici dello stile dedalico sono facilmente riconoscibili grazie alla frontalità di impostazione della figura, il volto a forma ovale-triangolare, la pettinatura a parrucca, con trecce distinte in perle o ciocche spiraliformi sulla fronte, e i dettagli incisi. 

Tuttavia, ad oggi lo stile dedalico è ancora scarsamente rappresentato a Festòs dove, oltre alla testa di felino di cui vi abbiamo parlato, sono note soltanto altre tre figurine fittili. 

La prima terracotta fu rinvenuta durante gli scavi degli anni Trenta del ‘900 (Fig. 1). Sebbene si conservi solo la testa, è possibile distinguere i tratti caratteristici dello stile dedalico come i grandi occhi a mandorla, fronte bassa in contrapposizione con un ampio sviluppo della parte inferiore del volto da cui risulta la tipica forma ovale, ricoperto da un basso polos (caratteristico copricapo femminile indossato dalle divinità o dalle donne impegnate in cerimonie di culto). 

 

Fig. 1 – Testina fittile da Festòs (scavi Pernier)

Una testina dedalica proviene dal quartiere di Chalara, dove sono state rinvenute scarse tracce di frequentazione di età geometrico-orientalizzante (Fig. 2). Essa fu rinvenuta casualmente durante i primi scavi del Levi negli anni Sessanta del ‘900. Pur trattandosi della decorazione plastica a rilievo di un pithos, i dettagli del cranio poco sviluppato, della fronte bassa con le ciocche spiraliformi e dell’occhio a mandorla consentono di collocare anche questa testina nella fase iniziale del VII secolo a.C. 

Fig. 2 – Testina fittile da Chalara (scavi Levi)

Sfortunatamente anche l’ultimo esemplare proviene da un rinvenimento sporadico, avvenuto durante i recenti lavori di manutenzione del sito nel 2004 ad opera del Servizio greco alle Antichità (Fig. 3). Anche in questo caso si conserva solo la parte superiore del volto, di forma triangolare con una capigliatura a fasce coperta anch’esso da un basso polos. 

 

Fig. 3 – Testina fittile da Festòs (lavori Servizio Greco)

 

Nonostante il carattere isolato di questi ritrovamenti e la mancanza di dati archeologici più sicuri, la presenza di scultura dedalica a Festòs rappresenta un dato molto interessante poiché consente di rafforzare l’ipotesi, che trova concordi molti studiosi, della presenza di luoghi di culto sul Palazzo, sull’Acropoli Mediana, sul Christos Effendi e presso il monastero di S. Giorgio in Falandra, cui le figurine fittili dovevano appartenere. 

 

Alexia Giglio

 

Per approfondimenti:

D’Acunto M. – Michelaki A. 2008, “Una testina fittile dedalica da Festos”, Creta Antica 9, 245-251.

Bejor G. – Castoldi M. – Lambrugo C. 2008, Arte greca, Mondadori.

 

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